Una recente rianalisi di due manufatti ospitati presso la Swansea University in Galles ha rivelato un'altra rappresentazione dell'Altezza Reale. Scavato dall'Egypt Exploration Society all'inizio del XX secolo, i due frammenti di calcare sono arrivati all'Università di Swansea tramite l'imprenditore Sir Henry Wellcome, dove hanno vissuto in deposito per oltre 20 anni. Il frammento inferiore mostra la parte del naso, della bocca, del mento e del collo di una persona. Il frammento superiore mostra una testa con un occhio solo parzialmente incrinata, con un ventaglio di foglie e tracce distinte di geroglifici sopra la testa. Basato sul cobra sulla fronte della figura, che nell'iconografia egizia significa in genere che la persona era un faraone, gli archeologi presumevano che questa persona fosse davvero un cittadino di alta classe. Ma chi?
Quando il professor Ken Griffin esaminò i manufatti, realizzò che i geroglifici somigliavano a rilievi nella tomba di Hatshepsut a Luxor, in Egitto. Anche i rilievi, come i frammenti, avevano cobra scolpito in modo simile sopra la testa di Hatshepsut, e i geroglifici impiegano il pronome femminile. Quando incollati insieme, il frammento rivelò il viso pieno di Hatshepsut.
Non è ancora chiaro da dove venga l'oggetto. Sembra che l'intaglio superiore sia stato rimosso e scolpito con la forza, forse per renderlo attraente in vendita centinaia di anni fa. Il professor Griffin e il suo team stanno conducendo ulteriori ricerche per individuare la posizione esatta dei frammenti, ma per ora è in mostra presso l'Egitto Centro Swansea University.